La struttura del pc

Ammetto sin da subito come questo articolo sia ambizioso. L’argomento è trattato nei libri del terzo anno degli istituti tecnici e, spesso, in maniera meno approfondita nei manuali del biennio di licei e scuole tecniche e professionali. Questo articolo vuole provare ad integrare e argomentare con alcuni dettagli e curiosità utili non solo per comprendere l’architettura del pc ma anche per poter fare acquisti attenti in pc autoassemblati (qui alcuni alunni alle prese con una manutenzione).

Il case

E’ la scatola che avvolge e protegge il nostro pc. E’ un componente spesso sottovalutato soprattutto in funzione dell’espansione del nostro pc nel caso si vogliano aggiungere schede di espansione o schede video successivamente. Viene anche chiamato cabinet o chassis (leggi in francese sciassì). Solitamente il case ha un formato indicato con una sigla indicativa ma spesso le classificazione è abbastanza relativa e dipendente da diversi fattori.

Mini tower

Di altezza modesta tra i 30 e 45 cm circa. E’ destinato in genere a pc dalle prestazioni contenute e per scopi di ufficio. Sono pericolosi da scegliere perché per una manciata di cm spesso supportano solo determinate schede madri e schede video non troppo grandi. Spesso non hanno spazio per aggiungere schede vide da gamer! Anche lo spazio per hd e ventole potrebbe essere decisamente poco. Occorre essere armati di metro per valutare al cm eventuali schede aggiuntive.

Mid tower

Più alti e larghi dei fratellini mini, di un altezza compresa tra 45 e 60 cm, sono probabilmente i case più diffusi per bilanciamento tra spazio interno ed esterno. In questi case è possibile alloggiare la maggior parte delle schede madri e delle schede video in commercio ma è sempre bene controllare dimensioni al cm. Supportano un nutrito numero di ventole e dissipatori ad alte prestazioni per le cpu, un nutrito numero di alloggiamenti per hard disk. In questo range di case troviamo spesso l’alimentatore in basso in un alloggiamento separato dal resto del pc per non far entrare la polvere. Occhio alla qualità costruttiva delle lamiere e della versatilità nello spostare paratie laterali ed alloggiamenti per poter esplorare e montare i componenti in modo agevole: in questa fascia di prezzo molti produttori risparmiano molto!

Full tower

Sono decisamente i case destinati a professioni o gamer che non vogliono compromessi. Le dimensioni possono superare i 60 cm senza particolari limiti ma permettono di alloggiare tutte le schede video e schede madri in commercio. Partono da cifre spesso già elevate ma non hanno compromessi nella qualità delle lamiere, degli alloggiamenti, dell’ispezionabilità e modularità del case che consentono di assemblare un pc in modo agevole per quanto riguarda la cavetteria e l’aggiunta di ventole o sistemi a raffreddamento, hard disk. I modelli per gamer di questo formato hanno sportelli in acetato trasparente per vedere i componenti, led RGB per effetti scenici.

Cube chassis

E’ un fattore di forma che si sta diffondendo molto negli ultimi anni. Anche detto barebone. Assomiglia per dimensioni ad un minitower ma spesso con la possibilità di sdraiarlo sul tavolo accanto al monitor. Sono pensati per schede madri micro atx, spesso personalizzate proprio per queste build. L’espansione di questi pc è pari a zero se non la sostituzione di un componente. E’ destinato a pc compatti da ufficio o da chi non vuole rinunciare ad avere un monitor con però un case facilmente spostabile e componenti non depotenziati come su un portatile.

SFF (Small Form Factor)

Li citiamo per completezza ma sono gli smartbox da posizionare sotto le tv, spesso con hardware e software simili a quelli di uno smartphone. Sono ovviamente destinate ad applicazioni specifiche di intrattenimento.

Racks e Server Cases

Sono strutture particolari che hanno rotaie ed alloggiamenti di dimensioni standardizzate in altezza e larghezza con le diciture 1U, 2U, 3U ecc per indicare l’ingombro in altezza. Sono pensati per hardware di alto livello professionale, server e dispositivi di rete come switch. Non sono belli da vedere ma sono decisamente funzionali per aggiungere sistemi di ventilazione e anti-incendio.

Come scegliere il case giusto

  • Compatibilità con le componenti: Assicurati che il case possa ospitare scheda madre, scheda grafica, e altre periferiche.
  • Capacità di raffreddamento: Valuta la possibilità di aggiungere ventole o sistemi di raffreddamento a liquido.
  • Gestione dei cavi: Un buon sistema di gestione dei cavi aiuta a mantenere l’interno del case ordinato e migliora il flusso d’aria.
  • Estetica: Se il design è importante per te, cerca case con pannelli in vetro temperato, acetato o illuminazione RGB.

L’alimentatore

Elemento spesso anche questo sottovalutato nell’assemblaggio home made di un pc o comprato già assemblato. L’alimentatore serve a trasformare la corrente della presa di casa in diversi spinotti con correnti e tensioni differenti che possono poi alimentare in modo specifico i singoli componenti, ognuno dei quali richiede uno spinotto e tensione distinti.

Affidabilità

L’alimentatore è un elemento di frontiera quindi tra il mondo esterno al case e quello interno. E’ un componente che scalda parecchio e spesso può essere raffreddato da una ventola. Lavorando con tensione, calore e polvere, nonché assorbendo sbalzi esterni di tensione proveniente dalla rete, la vita di un alimentatore può essere relativamente breve rispetto ai restanti componenti. Spesso i suoi condensatori e trasformatori cessano di lavorare lasciando al buoi il pc, senza possibilità alcuna di avviarlo.

Sconsiglio sempre alimentatori a basso budget o cinesi: la scarsità dei componenti provoca tensioni spesso ambigue e non rispondenti alle specifiche dei componenti. Questo può essere molto pericoloso. Nella migliore dell’ipotesi non si avvi il pc, nel peggiore una sovratensione può danneggiare i componenti interni, soprattutto la scheda video.

Potenza

Il secondo elemento da tenere presente è la potenza erogata, solitamente espressa in WATT. Come scegliere i watt giusti dipende dalla destinazione d’uso del nostro pc. Se usiamo il computer in modalità ufficio, navigazione web, fotoritocco, non avremo bisogno di hardware stellare come non avremo bisogno di alimentatori spinti. Mediamente un pc con configurazione uso ufficio richiede 300 watt, quindi un alimentatore del taglio standard 450w o 500w è già adeguatamente sovradimensionato.

Diversamente un videogiocatore con una cpu energivora ed una scheda video di ultima generazione può consumare già per questi due componenti, rispettivamente 300watt e 1000watt che aggiunti al resto del pc possono richiedere alimentatori anche da 2 kilowatt per reggere il carico. 2 kW per un pc è un bell’impiego di corrente considerando che i contatori dell’energia casalinghi sono tarati ad erogare fino a 3 kW.

Risparmio energetico

Altro dettagli oda considerare è il bollino con scritto 80 Gold, 75 Bronze, 83 Platinum o simili. Queste indicano l’efficienza dell’alimentatore che nella conversione che fa, rigetta nel pc l’80%, il 75% o l’83% della corrente assorbita dalla rete. Direi un bello spreco, visto che quasi il 20% viene sprecato in effetto joule, ovvero calore risultato dalla conversione.

Modulare o no

Gli alimentatori economici hanno un fascio di cavi che esce dall’unità principale. Questi comprendono una dotazione di attacchi diversi tra loro per la maggior parte delle configurazioni. Il problema sta nel fatto che molti di questi cavi potrebbero rimanere inutilizzati e scollegati penzolanti dentro il case rendendo meno omogeneo il flusso dell’aria, oltre che esteticamente poco gradevoli. Ecco perché alcuni alimentatori di alto livello questi cavi li hanno “staccabili/attaccabili” all’occorrenza rendendo il case più pulito. Ovviamente questa modularità si paga, anche un 20-30% in più.

La scheda madre

Il primo elemento collegato al nostro alimentatore e che occupa la totalità o quasi del case è la scheda madre, mother board in inglese, mobo abbreviato tra gli addetti ai lavori. Fondamentalmente è un componente stupido, una larga piastra di silicio su cui sono posti i bus, i canali di comunicazione tra i diversi componenti del nostro pc. I bus sono distinguibili solo in parte perché sono dei sottili filamenti di rame sciolti sul silicio o sotto il silicio, davanti e dietro. La mobo non ha capacità di calcolo o di memorizzazione! Alloggia i componenti e li collega.

North bridge

Uno dei componenti fondamentali della scheda madre è il North Bridge, o ponte nord, spesso indicato più brevemente come chipset. E’ il fulcro centrale che crea un bus ad alte prestazioni necessario a far scambiare dati tra CPU, RAM e Scheda video. Lo scambio è consistente obbligando i produttori di mobo ad inserire un dissipatore di calore passivo o con ventola di raffreddamento. Il chipset è un componente non banale: ne possono esistere più versioni che avranno specifiche e performance differenti.

A seconda di tale chipset potremo installare o meno determinate CPU, piuttosto che sia garantita una frequenza di esercizio delle ram (le DDR5 ad esempio vanno dai 4800 ai 6200 MHz), la sua versione DDR4 o DDR5, potremo avere un determinato canale dati col la scheda video che i alcuni casi potrebbe rappresentare un collo di bottiglia se il chipset è economico mentre la scheda video di fascia alta. I chipset di costo maggiore e prestazioni elevate garantiscono anche delle fasi di alimentazione differente dei componenti sulla scheda madre garantendo delle performance e delle capacità di overclock migliori. Ancora, a seconda del modello avremo supporto per un certo numero di banchi di ram, un certo numero di slot di espansione, di porte USB nelle varie versione 2 o 3, con aggancio A o C un certo numero di attacchi per dispositivi e hard disk SSD o M2 con il loro DMA integrato per prestazioni elevate di caricamento disco/ram. Negli ultimi anni la tendenza è quella di spostare alcune funzionalità del chipset direttamente nelle CPU e accorpando alcune funzionalità dei bridge nord e sud nel nord stesso.

A titolo puramente esemplificativo, mentre scriviamo, i chipeset migliore per Intel sono gli Z790 mentre versioni meno performanti sono H770 e B670. Per AMD possiamo citare X670 come alta fascia, seguito da il il B560 e B550. Numeri progressivi più bassi sono adatti ad hardware più datato o in genere meno performanti.

South bridge

E’ fortemente legata al ponte nord. In genere fornisce alcune funzionalità ora integrate nelle mobo come scheda audio, scheda di rete sia ethernet che Wi-Fi, controller per gli hard disk con o meno funzionalità RAID. In passato il south bridge poteva avere integrata anche la scheda video a basse prestazioni ma non è più contemplato nei sistemi moderni. Se un utente fosse particolarmente esigente, potrebbe disattivare le funzionalità audio e di rete e decidere di aggiungere sulla mobo una scheda dedicata con specifiche tecniche migliori.

La cpu

Il cuore del nostro computer. L’elemento più importante, costoso e su cui probabilmente vale la pena investire qualche soldo in più nella scelta di una configurazione. Le CPU sono divise commercialmente tra quelle della famiglia Intel e AMD. Le due aziende sono entrambe valide e all’avanguardia, alternandosi spesso ai vertici delle prestazioni dei loro prodotti. In generale AMD ha un costo leggermente più contenuto ed è consigliata per i videogamer mentre Intel per le applicazioni di ufficio. Diciamo che la distinzione è piuttosto inutile. A questi livelli tecnologici le differenze sono poche ed impercettibili. Le cpu vengono progettate sempre di nuove ed immesse sul mercato con regolarità. Dalla legge di Moore però possiamo ben capire come le differenze tra generazioni di cpu siano ormai molto sottili in termini di prestazioni aggiuntive e , forse, occorrono anche 3 o 4 generazioni prima di poter riscontrare un reale aumento di prestazioni a confronto. Gli ultimi trend sono quelli di progettare unità che assorbano poca corrente e watt a fronte di una migliore capacità di calcolo. CPU di fascia media consumano 65 /80 watt mentre quelle di fascia alta possono superare i 120watt e oltre i 200 watt!

Le ultime CPU hanno poi integrata anche la circuteria per fare la grafica, ovvero le GPU. Diciamo subito che tale circuteria è basilare e fornisce prestazioni video per applicazioni standard e di ufficio ma se la cava male con operazioni specifiche 3D per i videogiochi in cui è consigliata una scheda video dedicata.

Core e Threads

Se le prime CPU avevano una solo unità di calcolo, le moderne hanno più unità dette core, tecnologia introdotta da AMD negli anni 2000. Possiamo avere CPU con 4, 8, 16 core o anche più che svolgono individualmente o insieme (parallelo, concorrenza) delle istruzioni, migliorando la velocità del dispositivo. Con alcune strategie di parallelismo, le istruzioni possono essere scomposte ed eseguite ulteriormente aumentando il grado di parallelismo che raddoppia di fatto le istruzioni fattibili. Magari una CPU da 4 core finisce per avere 8 thread, ovvero 8 operazioni contemporaneamente su 4 core fisici!

I registri

A livello più atomico, le cpu effettuano operazioni mettendo dati vari su registri, un po’ come fossero le variabili di base della cpu stessa. Questi registri possono essere in un numero più o meno consistente, alcuni di base comune, altri specifici per le architetture e generazioni di cpu. Possono arrivare ad esserci anche 200 registri su una cpu moderna. Tale registri hanno una dimensione nell’ordine dei bit. Attualmente abbiamo registri di 64bit, mentre i primi spesso erano ad 8 o 16bit. Registri più grandi implica un miglioramento di alcune performance ma difficilmente vedremo registri a 128bit poiché istruzioni più lunghe implicano altre problematiche che non darebbero vantaggi particolari.

Clock e Frequenza

Le operazioni di calcolo sono sincronizzate da una sorta di orologio interno alla cpu detto appunto clock. Il clock “scatta” in frazioni di secondo e questi scatti sono misurabili in Ghz (Giga hertz). Le CPU moderne sono capaci di clock di 2,5 Ghz ovvero singoli colpi, ovvero 1/ 2.500.000.000 di secondo. Ovviamente per noi umani questo colpo è impercettibile ma i componenti elettronici possono viaggiare con questa velocità. All’interno della nostra CPU sono individuabile tre momenti: fetch, decode, execute. Il fetch è il momento in cui una istruzione viene caricata da cache o ram all’interno dei registri della cpu. Questa operazione può durare diversi cicli di clock poiché il reperimento e il trasferimento di tale dato sul bus impiega un certo tempo per essere effettuata. Stessa cosa accade nella fase di decode in cui la cpu legge l’operazione/dato e capisce cosa fare, e la fase di execute in cui esegue esplicitamente l’operazione. Le operazioni non vengono fatte in un singolo colpo di clock quasi mai, ma possono volerci anche decine di colpi di clock per ottenere il risultato.

Performance

Va da se che più la frequenza è alta più istruzioni possono essere fatte ma questo assunto non è più vero in assoluto. Le architetture hardware delle cpu hanno porzioni di circuiteria e, quindi, milioni di transistor spesso dedicati ad eseguire istruzioni mirate liberando la cpu dal farle in maniera generica e aumentando l’efficienza dei clock utilizzati per attivare magari solo quella porzione di transistor che occuperebbero meno colpi di clock di una cpu generica, senza tali istruzioni. Le porzioni di circuteria dedicate spesso prendono nomi come “set di istruzioni” come le storiche MMX, SSE4, 3DNow, AVX2. Le cpu ogni generazione cercano di inserire set di istruzioni mirati a migliorare determinate operazioni, basti pensare alle istruzioni specifiche per l’intelligenza artificiale che hanno costretto a rivedere intere porzioni di CPU per introdurre le NPU (Neural Processing Unit), dedicate proprio a queste operazioni specifiche.

In genere le CPU possono essere distinte tra due architetture CISC (Complex Instruction Set Computer) e RISC (Reduced Instruction Set Computer). Alla prima appartengono le CPU di Intel e AMD, alla seconda i processori ARM (Advanced Risc Machine) che abbiamo sui telefoni, tablet, le CPU di casa Apple Mi, M2 ed M3, le GPU di casa NVIDIA.

Nell’immagine una architettura delle XPU che contengono internamente CPU, GPU per la grafica ed NPU per le operazioni di IA che danno una idea di quanto le CPU e architetture siano diventate complesse rispetto alle classificazioni base di queste righe di articolo. Il lettore nota più core con clock differenti a seconda del core che possono aumentare con un boost , cache di generosa dimensione per ben 12 core, 8 per le operazioni standard, 4 per la grafica.

La struttura del processore Snapdragon
La struttura del processore Snapdragon

Cache

Abbiamo parlato di RAM e registri ma c’è un ulteriore tassello ricoperto da questa memoria velocissima che è presente nelle nostre CPU. La cache è decisamente più veloce della ram ma decisamente più costosa e a confronto occupa molto più spazio, motivo per cui è presente sulle cpu ben al di sotto del 100 megabyte. Eppure tale cache permette alla cpu di velocizzare le istruzioni se trova il dato (cache hit) e di non perdere molto ad andare nella ram a ripescare quello che eventualmente serve e manca in cache (cache miss).

Le cpu Intel

Un dato da tenere presente è: ogni CPU ha una versione o generazione, oltre che un modello/tipologia e un socket . Ad esempio le CPU Intel attualmente sono classificate con dicitura I3, I5, I7 e I9 che descrivono i processori rispettivamente di fascia bassa, media, alta, entusiasta. Assieme a questa una dicitura che indica la generazione. Ad esempio un modello attuale è: i5 14600k dove appunto distinguiamo la generazione 14 più un modello 600 che indica una velocità del clock ulteriore nel segmento.

Le cpu AMD

Per le CPU AMD è analogo ma con diciture diverse un filo più complesse. Partiamo dall’esempio Ryzen 5 7640. Il primo 5 è un po’ come la generazione i5 -> Ryzen 5, i3 -> Ryzen 3, fino a Ryzen 7 e 9. Nel numero invece a quattro cifre, da sinistra, il primo 7 corrisponde alla generazione/anno: 7 anno 2023, 8 anno 2024, 9 anno 2025. La seconda cifra indica la fascia di mercato con una leggera sfumatura rispetto alla dicitura a fianco Ryzen: ad esempio il 5 e 6 corrispondono ad un Ryzen 5, 3 e 4 al Ryzen 3. La terza cifra corrisponde all’architettura Zen 4, 5 ecc. Le altre cifre indicano ulterio segmento alto 5 o basso 0 con la lettera che indica il consumo energetico.

La ram

E’ la memoria di lavoro, quindi ricopre una importanza significativa per lavorare serenamente con il pc. I programmi e i file che apriamo vengono spostati su tale memoria e si evolvono mentre li utilizziamo sempre su tale memoria. Questa memoria ha un tecnologia puramente elettronica per poter funzionare ad alte prestazioni ma implica che sia volatile, ovvero spento il pc il suo contenuto è perso. Ecco perché occorre una memoria di massa, oltre a questa centrale, per salvare a tempo indeterminato. Le ram in commercio hanno una tecnologia denominata DDR, ovvero Double Data Rate. Per andare al doppio della velocità occorre che sul nostro pc siano presenti due banchi di memoria identici che consentono letture/scritture in parallelo. La cpu può accedere in modo diretto e casuale a tale memoria, da cui l’acronimo Random Access Memory. I modelli in commercio hanno la tecnologia DDR4 e DDR5.

Ogni memoria ha almeno due grandezze da tenere presente: frequenza e latenza. Il primo indica una sorta di velocità di lettura e scrittura, maggiore è la frequenza più performance hanno le ram. Le ddr5 possono raggiungere 8000 Mhz di frequenza. La latenza invece è un parametro che indica quanti cicli spreca la memoria ad accedere ad un dato. Le ddr4 possono avere latenze di 16 cicli, le ddr5 anche di 32 cicli. Più è basso tale parametro CAS, maggiore sarà il binomio CAS/frequenza. In generale aumentare la frequenza fa percepire meno grave una latenza troppo alta. Attenzione: non tutti i chipset “reggono” le frequenze soprattutto le più alte. Occorre verificare la compatibilità quindi chipset/frequenza ram.

Le ram vengono alimentate con una opportuna corrente/tensione, spesso di 1,5volt: maggiore è la dimensione della memoria, maggiore sarà il consumo che può influire sulla durata ad esempio della batteria dello smartphone o tablet o portatile. 16 gigabyte di ram DDR5 possono consumare circa 10watt che non è proprio banale.

Gli hard disk

Se la ram è una memoria di lavoro, gli hard disk rappresentano le memorie di massa in cui archiviare i dati e i software a tempo indeterminato, anche da pc spento. Sono proverbialmente molto più lenti della ram e quindi non permettono di lavorare al meglio con la cpu. I dati e programmi ogni volta che sono necessari vengono caricati attraverso il DMA direttamente in ram per poter essere utilizzati dalla cpu. Le tecnologie di archiviazione prevedono sostanzialmente un principio piuttosto banale che permette di salvare il bit sotto forma di carica o magnetica negli hd tradizionali a piatto magnetico, o una carica elettrica in opportune celle elettroniche sugli hd ssd e memorie usb.

Piatto magnetico

E’ la tecnologia più vecchia ma affidabile. Fino a pochi anni fa l’unica diffusa con prezzi anche molto convenienti. L’idea è impilare più piatti magnetici con una testina che legge le celle magnetiche. Il piatto girando permette di far raggiungere alla testina tutti gli elementi. Ovviamente il piatto non può girare a velocità stellari (solitamente fino a 15.000 giri al minuto al massimo, 7.200 mediamente) e, essendo meccanico, è un componente fragile che può danneggiarsi. Le tecnologie però hanno permesso di arrivare a 40 Terabyte di archiviazione che rende questa soluzione ancora molto interessante per server e sistemi NAS dove occorre spazio ma non prestazioni. Le prestazioni si aggirano intorno ai 120-160 MByte/secondo di

SSD

Decisamente più veloci dei piatti magnetici, sono parzialmente elettronici rendendo letture e scritture più rapide. Oggi gli SSD, dischi a stato solido, vantano una vita simile ai piatti magnetici e costi competitivi , rendendoli la soluzione mainstream e non. Letture/scritture si aggirano intorno ai 200-550 MB/s, 5 volte superiori ad un hd tradizionale quindi.

M.2

Consumo di un hard disk SSD è decisamente inferiore ad uno a piatto magnetico: 2/5watt contro 6/10 watt dei dischi tradizionali, mentre gli M.2 tornano a consumare anche 7/8 watt ma a fronte di prestazioni impareggiabili. A trarne il vantaggio sono quindi le prestazioni anche il 30% maggiori di un SSD con uno spazio occupato dagli stick stile ram decisamente più contenuto. Sulla longevità, questi hard disk dovrebbero durare teoricamente fino ai 300 anni circa, superando la vita di un hard disk a piatto magnetico. Letture e scritture qui arrivano tranquillamente tra i 1000-7000 MB/s, ben oltre anche 50 volte un disco tradizionale, o 10 di un SSD. Il costo forse l’unico inconveniente.

Le schede di espansione

Mella scheda madre, a seconda dei modelli, sono presenti più slot di espansione per aggiungere schede che possano fornire funzionalità aggiuntive al nostro personal computer. Diciamo sin da subito, che sono spesso schede destinate ad un pubblico professionale o molto esigente. Ho bisogno di una scheda di rete più performante rispetto a quella contenuta nel south bridge? Aggiungo una scheda apposita. Voglio un sistema audio per acquisizione di strumenti, audio dolby sofisticato? Scheda di espansione. Voglio una scheda di cattura video per collegare telecamere? Schede tv, schede per aumentare porte USB, schede per avere più dischi ssd o M2 ecc. Ce n’è un po’ per tutte le esigenze. Attualmente lo standard prevede che gli slot siano tutti PC-Express solo con velocità indicate solitamente con 16x, 8x, 4x, 1x. La 16x in genere è dedicata alla scheda video.

Scheda video

La scheda video è sicuramente la parte più ludica preferita dagli studenti e con buona probabilità in ogni classe c’è l’appassionato e cultore delle ultime tecnologie e modelli. Dagli albori dei primi modelli, le schede video si sono trasformate da semplici strumenti di rappresentazione a video a veri e proprio elementi hardware avanzati con capacità computazionali di altissimo livello tanto da far concorrenza alla complessità delle cpu. L’alunno vede tali capacità con una propensione alla grafica avanzata dei videogiochi, sempre più realistici.

Ma non si esaurisce qui la versatilità di questi “acceleratori grafici”. La tecnologia con cui sono costruite le GPU, le memorie ram con particolari accorgimenti tecnologici rendono queste schede ottime anche per svariati calcoli scientifici, il minaggio delle criptovalute, l’addestramento e l’inferenza dei sistemi di IA. In questi casi, vengono creati rack server di schede video che non hanno i normali contatti per collegare monitor, ma solo le unità di calcolo che, in parallelo, possono produrre quantità di calcoli mostruosi per gli scopi citati. (es elon-musk-installa-100000-gpu-nvidia-h200-in-19-giorni per addestrare modelli LLM). Lasciamo al lettore intuire quanto queste schede possano essere energivore e come si prospetti, in una soglia temporale non così ampia, un possibile problema di incompatibilità tra politiche green e pervasività della IA nel quotidiano lavorativo/vita.

Una Nvidia Tesla H100 da 40.000€
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Le schede video commerciali e da server hanno consumi spesso elevati che possono tranquillamente andare da 100watt fino a 300watt, costringendo a comperare un alimentatore adeguato a supportare il consumo di CPU, GPU e degli altri elementi visti tra hd e ram.

Ultima modifica 30 Dicembre 2024