Una piccola dispensa di riassunto sulle reti come focus sugli argomenti trattati, ripasso ed integrazione delle lezioni curricolari.
E’ una bozza non completa, indirizzata alle classi del primo biennio istituti tecnici. Provate a far visita di nuovo al sito per scaricare le versioni successive.
Indice dei contenuti
Internet, la rete delle reti
La definizione più semplice di internet è anche quella più errata ma comunemente utilizzata al posto o corrispondente a web. Internet, è fondamentalmente l’insieme fisico e tangibile di dispositivi, fili e collegamenti vari che uniscono milioni di computer in tutto il mondo.Net significa infatti rete, Inter collegamento tra, ovvero appunto Internet altro non è che collegamento tra reti di diversa natura e dimensioni sparse per il globo. Al contrario, web (o meglio world wide web, il famoso WWW) è l’insieme logico, quindi non tangibile, di software applicazioni, app, siti web, informazioni e dati di qualsiasi natura che utilizzano internet per essere distribuite in tutto il globo ed arrivare ed essere utilizzate anche da noi. La definizione ricalca, per fare un parallelo, alla differenza nota tra hardware e software.
Il collegamento
Prima di addentrarci nel dettaglio, partiamo da un esempio familiare per capire come funziona internet è questo mondo misterioso che utilizziamo quotidianamente ma di cui non abbiamo consapevolezza alcuna.
TO DO: ADSL, Modem, Access Point/Wireless, Rete locale.
Internet Service Provider:
E’ il primo elemento che incontra la rete appena uscita da casa nostra. Sono centri gestiti dalle compagnie telefoniche (Telecom, Fastweb soprattutto). Effettuano numerose operazioni prima di permettere alle nostre richieste di accedere ad internet. Controllano che sia attivo e pagato un abbonamento ADSL o 3G/4G associato al nostro numero di casa o smartphone, ci assegnano un indirizzo IP al dispositivo o meglio al modem che usiamo, controllano e registrano il nostro traffico fornendolo in caso alle forze dell’ordine se commettiamo reati informatici, ci indirizzano ad un DNS nel caso di richieste di pagine web, DNS che gestiscono spesso essi stessi, ci consentono ed indirizzano verso la rete Internet dove il nostro traffico giungere a destinazione e ritorna indietro con la risposta o la pagina web richiesta.
Indirizzo IP:
Come ogni persona è riconoscibile dal nome e cognome, o meglio il codice fiscale, ogni dispositivo connesso ad internet è identificato da un numero detto indirizzo IP (Internet Protocol). E’ un numero composto da quattro gruppi di numeri che vanno da 0.0.0.0 a 255.255.255.255. Esempio di IP 178.23.238.1.10. Alcuni Server molto noti hanno IP fisso e permanente nel tempo. I pc di casa o i nostri smartphone invece lo cambiano ad ogni nuova connessione. Se facessimo un rapido conto, 255 elevato alla 4, sarebbero tutti gli IP che si potrebbero collegare contemporaneamente nel mondo, numero inferiore però all’intera umanità di 7 miliardi circa. Ecco perché esistono strategie per il risparmio (IP privati) ed riuso degli IP.
Domain Network Service:
E’ una sorta di tabella posta su un server che mappa IP con i nomi di dominio/indirizzi internet che conosciamo da un punto di vista umano. E’ una enorme semplificazione per l’utente che non può oggettivamente ricordare a memoria gli IP dei siti che vuole visitare.
Architettura client/server
L’interazione su cui si basa la maggior parte dei servizi sulla rete internet e web viene chiamata client/server. Ovvero qualcuno “serve” ovvero fornisce un servizio che è richiesto e fornito ad un “cliente”. In genere il client è un software istallato sul nostro smartphone o pc, ad esempio un browser e il server che ci fornisce ad esempio una pagina web, si trova in un imprecisato punto del globo le cui attività sono del tutto ignote ed invisibili all’utente cliente. In genere i server sono pc sofisticati e costosi dedicati a fornire uno o più servizi conservati e gestiti da server farm apposite. La cosa interessante è che i servizi tra noi e un server di pagine web sono classificati con un passaggio client/server, ma in realtà tutti i passaggi intermedi tra noi e il server web finale funzionano con una logica simile in cui tutti chiedono qualcosa a qualcuno vicino che fornisce una porzione intermedia ad esempio di strada o di dati che abbiamo richiesto di raggiungere.
Estensione delle reti
Finora abbiamo analizzato in modo superficiale ma per meglio comprendere a grandi linee il funzionamento di internet. Le reti che partecipano a questo insieme hanno svariate dimensioni che possiamo catalogare secondo un ordine di grandezza, o meglio ancora in base ad una estensione geografica. Si possono anche individuare, in modo sommario, numero di dispositivi e velocità di scambio informazioni, tecnologie di trasmissione.
PAN: Personal Area Network, è una rete di estensione limitata a pochi metri, dove si hanno una manciata di dispositivi collegati. In genere, è identificata con le reti Bluetooth Low Energy, nota come BLE, ovvero il nostro smartwatch collegato al telefonino, le cuffiette senza fili o il joystick della nostra console per videogiochi. Solitamente queste reti sono costituite da una manciata di dispositivi con velocità di scambio dati piuttosto basse dell’ordine del 1Mbit/2Mbit.
LAN: è la contrazione di Local Area Network, ovvero area di rete locale. E’ la rete geograficamente più piccola ed è assimilabile con la rete di casa, dell’ufficio, della scuola, quindi dell’ordine dei 100m o poco più. Un numero anche discreto di dispositivi collegati per lo più con tecnologie Fast Ethernet e WiFi, con velocità in genere dei 300Mbit fino ad 1Gbit
MAN: Metropolitan area network, è l’insieme di più lan, equivalente alla dimensione di una area metropolitana, ovvero una città di grandi dimensioni o provincia.
WAN: l’insieme di più man costituisce una wide area network, un area di rete estesa. Geograficamente è assimilabile ad una più regioni, spesso ad un intero stato. Solitamente le sia le man che wan sono collegate da collegamenti ad altissima velocità.
GAN: è l’insieme globale di reti. Definizione direi piuttosto scolastica e inutile.
Esistono altre definizioni di reti ma sono molto intuitive e poco utilizzate per una classificazione, come la W-LAN, ovvero Wireless Local Area Network, ovvero una rete LAN con collegamento wireless.
Tolte le definizioni più scolastiche e da manuale, è interessante soprattutto la classificane CAN, Controller Area Network, o meglio la sua applicazione CAN-bus, uno standard di comunicazione seriale utilizzato in ambito industriale e soprattutto nel settore automotive per collegare diverse unità di controllo. Il CAN è stato espressamente progettato per funzionare senza problemi anche in ambienti fortemente disturbati dalla presenza di altre onde elettromagnetiche anche grazie all’uso di cavi intrecciati. Bit rate contenuto fino a 1 Mbit/s per reti lunghe meno di 40 m, ma adeguato per le applicazioni. Basti pensare alla centralina di un autoveicolo che deve inviare dati alle componenti connesse e al cockpit del guidatore.
Topologie di rete
I vari dispositivi all’interno di una rete, specialmente LAN, possono avere una disposizione oltre che fisica, anche logica, dettata da alcune topologie che ne descrivono la sommariamente la forma (dal greco “topos”). Conoscere le topologie di rete può essere vincete, nel momento in cui si deve trovare una avaria o un problema in una rete da gestire/amministrare. Di queste topologie vediamo caratteristiche salienti con particolare riferimento a queste caratteristiche:
– facilità di posa: quanto è facile da realizzare
– costo: quanto costa tra cavi e dispositivi di supporto
– affidabilità: è la resistenza ai guasti, prevalentemente dei nodi/dispositivi
– sicurezza: possono o meno gli altri dispositivi intercettare lo scambio dati degli altri dispositivi?
– prestazioni: quanto è veloce una topologia in base alla sua struttura?
– scalabilità: facilità di aggiungere un nuovo nodo o dispositivo
Rete a BUS
Sono le prime reti diffuse. Sono molto semplici da posare ed economiche poiché prevedono un unico canale condiviso tra tutti i dispositivi collegati. Una postazione, che vuole comunicare con un’altra, invia un segnale lungo tutto il filo/canale, il che implica che ogni postazione potrebbe intercettare malevolmente la comunicazione. Altro problema tecnico è che, essendo il canale condiviso, può comunicare una sola postazione alla volta mentre le altre devono aspettare che il canale sia libero e che non ci siano state sovrapposizioni di altre postazioni comunicanti. E’ molto affidabile ai guasti: se una postazione smette di funzionare, il canale non ne risente e le altre postazioni possono continuare a comunicare. Le reti WiFi, sembra strano, ma sono reti bus, poiché l’aria agisce come unico canale condiviso. E’ scalabile, ovvero molto semplice aggiungere altri dispositivi. Le prestazioni degradano, diventano pessime al crescere dei dispositivi connessi: è vero che quando parla, un dispositivo ha tutto il canale per se, ma il tempo di attesa fa si che la banda media disponibile non sia elevata se ci sono molti dispositivi.
Una particolare topologia bus è CAN-bus, uno standard di comunicazione seriale utilizzato in ambito industriale e soprattutto nel settore automotive per collegare diverse unità di controllo. Il CAN è stato espressamente progettato per funzionare senza problemi anche in ambienti fortemente disturbati dalla presenza di altre onde elettromagnetiche anche grazie all’uso di cavi intrecciati. Bit rate contenuto fino a 1 Mbit/s per reti lunghe meno di 40 m, ma adeguato per le applicazioni. Basti pensare alla centralina di un autoveicolo che deve inviare dati alle componenti connesse e al cockpit del guidatore.
Rete ad anello
Diffusa molto in passato, non migliora di molto le caratteristiche della topologia a bus. Non è né sicura: come da figura, se A deve parlare con C, una delle postazioni tra B o D potrebbe in qualche modo intercettare la comunicazione. Non è del tutto affidabile: se un nodo viene a mancare, non è detto si osso raggiungere il resto della rete anche facendo il giro inverso. Il canale è condiviso e si comunica a turno prenotando una sorta di gettone (token), chi ha il token parla, gli altri ascoltano. Come prestazioni, non brilla rispetto al bus quindi e rimane sostanzialmente scalabile. Ha avuto larga diffusione per motivi commerciali e di costi di posa contenuto.
Rete a stella
E’ la topologia più diffusa oggi. Il suo costo è molto basso, ridotto ai soli cavi, semplice da posare anche in complessi abitativi. La rete prevede un nodo centrale con tutti gli altri connessi a questo. E’ ovvio che il nodo centrale deve essere affidabile e sicuro, altrimenti non abbiamo caratteristiche migliori rispetto alle topologie già viste. Il centro-stella in genere infatti non è un pc come in fig., spesso tende ai guasti di suo, ma un dispositivo economico detto “switch”, una scatola che crea al suo interno dei canali dedicati tra i dispositivi che devono scambiarsi dati; permette ad ogni postazione di comunicare con un’altra postazione in modo sicuro e non intercettabile. Lo switch consente anche comunicazioni multiple e simultanee. E’ una rete affidabile a patto che il centro-stella non si guasti. Ma in questo caso si preferisce infatti ridondare lo switch centrale con uno di riserva, che, dato il costo basso del dispositivo, può essere duplicato ed entrare in azione quando il primo dovesse guastarsi. Ovunque ci sia uno switch, quindi anche in casa col vostro modem che dietro ha tutte porte di rete, c’è una rete a stella. Le reti a stella sono scalabili in modo semplice anche se non proprio economico. Basta collegare un nuovo cavo allo switch a patto che questo abbia un numero di porte adeguato. In genere gli switch hanno dalle 5 alle 24 porte ma possono essere collegati in serie tra loro per aumentare all’infinito il numero di porte disponibili.

Rete ad albero
E’ una forma particolare di stella. In genere è utilizzata in posti dove i nodi hanno una gerarchia ben definita. La punta dell’albero è ad esempio il dirigente, i nodi intermedi la parte che amministra l’azienda, la base o foglie dell’albero i dipendenti semplici. Più si scende nell’albero e più i nodi superiori possono controllare e gestire il traffico sottostante. Ovviamente è una caratteristica desiderabile per motivi di sicurezza ed esplicitamente usata per questo. Nelle reti di grandi dimensioni, la struttura gerarchica è fondamentale sostituendo tutti i pc intermedi con degli switch magari posti in modo strategico per piano, corridoio, ufficio, lasciando solo le foglie più in basso come dispositivi utente reali. Sostanzialmente è scalabile come una stella.
Rete a maglia
Nella maglia tutti i dispositivi della rete hanno un canale/collegamento dedicato con gli altri dispositivi. Da ogni postazione escono N-1 fili con N numero di dispositivi/nodi della rete, il che implica che ci sono un totale di N*(N-1)/2 fili. Ovviamente al crescere dei nodi la rete diventa ingestibile da posare. Se i nodi sono pochi però rappresenta la rete più sicura, affidabile e performante. Sicura perché tutti possono scambiare dati con le altre postazioni avendo un cavo dedicato, quindi intercettabile per gli altri. Affidabile, perché se un nodo viene meno, la rete continua a funzionare. Le prestazioni sono garantite dalla simultaneità di comunicazioni fattibili dove ogni pc può scambiare dati con un altro avendo più canali a disposizione. Ovviamente è complessa da posare come già detto e costosa, sostanzialmente irrealizzabile con un numero di dispositivi maggiore di tre o quattro.In quanto a scalabilità, è piuttosto ostica perché per aggiungere un nodo si devono aggiungere un elevato quantitativo di cavi
Rete a maglia
La citiamo per completezza ma è meno diffusa per gli utenti normali. Si tratta in sostanza di una canale bus che collega altre sottoreti, di qualsiasi topologia. Il canale rappresenta una sorta di colonna vertebrale, una vera e propria dorsale, a cui sono attaccate le altre sottoreti. E’ comune che la dorsale sia fatta con mezzi trasmissivi ad altissime prestazioni come la fibra ottica, per garantire una interconnessione adeguata tra le reti. E’ classico trovare questa topologia come connessione nelle reti MAN o WAN.
Dispositivi di rete
Modem
Il nome viene da MODulatore DEModulatore, processo tecnico che viene svolto da questo apparecchio per trasformare un segnale analogico di una linea telefonica nei segnali digitali elaborati da un calcolatore e viceversa, permettendo la comunicazione tra due sistemi posti a grande distanza e collegati da una linea telefonica. In genere è più performante la trasformazione da analogico a digitale piuttosto che il viceversa, fenomeno visibile anche dalle velocità di download maggiori di quelle dell’upload.
Hub
E’ un semplice amplificatore di segnale. In genere usato nelle reti a bus molto grandi. Ha più porte a cui collegare dispositivi ma al suo interno non si comporta come lo switch, distribuisce le comunicazione e il segnale di tutti a tutti in pratica. E’ molto economico quanto semplice. Il suo utilizzo è piuttosto scarso ad oggi, spesso si preferisce sostituirlo direttamente con uno switch che ha più funzioni e permette un cablaggio strutturato.
Switch
Lo switch agisce sull’indirizzamento e l’instradamento all’interno delle reti LAN, selezionando i frame ovvero il traffico ricevuto e dirigendoli verso il dispositivo corretto posto su di un’altra porta. L’instradamento avviene per mezzo di una corrispondenza univoca porta-indirizzo MAC, attraverso una sorta di canale logico riservato. Questo impedisce ad altri dispositivi terzi posti su altre porte di intercettare comunicazioni tra coppie di dispositivi e permette anche una comunicazione multipla e concorrente di un dispositivi con più dispositivi, sempre separatamente. Gli switch possono avere da 4 a 24 porte solitamente, con un costo sostanzialmente contenuto dalla decina di euro fino ad un paio di centinaia di euro a seconda delle specifiche.
Una tecnologia interessante associata agli switch è il PoE, Power over Ethernet. In pratica lo switch ha un alimentatore più complesso e potente che sulla porta ethernet non manda solo il segnale dati, ma anche una piccola corrente elettrica che regge in carico da 25watt circa per alimentare dispositivi posti dall’altra parte del cavo, in genere piccoli dispositivi come telecamere di videosorveglianza, access point o telefoni voip. E’ una tecnologia semplice quanto utile per fare installazioni di rete pulite e con pochi cavi.
Access Point
E’ fondamentalmente un antenna che trasforma un segnale digitale LAN in un segnale radio note come Wireless. Esistono diversi modelli e tecnologie che si differenziano per distanza del segnale, velocità di collegamento o sicurezza.
Router
Termine abusato dalle compagnie telefoniche per indicare i modem in comodato d’uso che al loro interno comprendono il modem, uno switch con 4/5 porte e le antenne dell’access point. In realtà è un dispositivo molto complesso e costo che collega reti WAN o MAN e che ha algoritmi molto complessi per instradare (routing) il traffico di un dispositivo verso la sua destinazione finale semplicemente conoscendo gli ip del dispositivo di partenza e di arrivo.
Firewall
E’ un dispositivo per la sicurezza delle reti. Ne esistono di fisici e di logici. Quelli più diffusi sono i secondi poiché li vediamo spesso associati agli antivirus. Sono software che, come un muro di fuoco, impediscono un certo tipo di traffico, per lo più malevolo, in ingresso ed uscita dal nostro pc/dispositivo. Come ogni software, sono potenzialmente aggirabili e fallibili. I firewall fisici, al contrario svolgono la stessa funzione, ma in hardware dedicato, che li rende molto più sicuri e costosi. Esiste una via di mezzo tra fisici e logici e sono i firewall annessi al sistema operativo Linux che hanno i vantaggi di entrambe le risorse.
Proxy
E’ solitamente un dispositivo di frontiera di una rete LAN. Indirizza e filtra il traffico da e verso la rete LAN. Spesso ha una funzione di filtro semantico ovvero di intercettare parole contenute nelle nostre ricerche o pagine che vogliamo visionare ed impedirne di fatto l’accesso. Spesso negli uffici e nelle scuole sono impostati per non fare accedere ai social network o a materiale pornografico o illecito.
Il web ed i suoi servizi
E’ il primo servizio di comunicazione asincrono. Un po’ come la posta ordinaria cartacea, ha un servizio che si occupa di inviare la mail dal nostro pc, attraverso un software dedicato (client mail, spesso outlook o thunderbird), un servizio che mantiene copia delle mail su un server e la consegna al destinatario quando si collega, un servizio di consegna senza memoria direttamente al destinatario. Esattamente come la posta, anche qui basta conoscere un indirizzo che è quello mail tipo indirizzo@unsito.it, che corrisponde un po’ alla cassetta della posta del destinatario. Oggi giorno il client di posta che solitamente si installava sul proprio pc è stato soppiantato da servizi su siti ad hoc come gmail, libero, yahoo.
PEC
Sfrutta una tecnologia del tutto uguale alla mail normale, ma con sistemi di sicurezza aggiuntivi. Con questo sistema chi spedisce un messaggio certificato, non può rinnegare di averlo inviato ed è sicuro che chi lo riceva, riceva una versione inalterata della mail. Ha infatti valore legale. La posta elettronica semplice, non è ritenuta sicura ed è passibile di sostituzione di persona di invio, sia di manipolazione del messaggio stesso. La pec sta sostituendo la mail tradizionale nella comunicazioni tra e verso la pubblica amministrazione, sostituendo i documenti cartacei e le raccomandate.
WWW
Acronimo di Word Wide Web, più semplicemente detto web, è l’insieme di servizi che sfruttano internet per essere utilizzati e diffusi. A questo tassello appartengono senza ombra di dubbio le pagine web, ovvero i siti che giornalmente consultiamo e su cui ci informiamo. Le pagine o siti web sono fondamentalmente documenti di testo arricchiti da elementi multimediali quali video, immagini e musica, scritte in un linguaggio apposito detto HTML, molto semplice. Le prime pagine web erano “statiche”, ovvero l’utente che le consultava subiva del tutto passivamente i contenuti di tali pagine, senza interagirci in modo significativo. Al di là di video o contenuti multimediali, l’utente che navigava, poteva solo passare da una pagina all’altra o verso altro sito attraverso i link.
Web 2.0
E’ l’evoluzione naturale del web e delle pagine web statiche. In questi tipi di sito, i contenuti non sono solo erogati dal sito stesso, ma anche dagli utenti. Gli utenti possono quindi partecipare attivamente al sito, seppur con limitazioni tecniche e strumenti semplici.
Social
Esempio lampante di web 2.0, i social sono siti in cui gli utenti possono condividere testi, foto, video, link ed altro materiale multimediale. Ne conosciamo tanti, ognuno dedicato ad uno scopo più o meno particolare: Facebook, Youtube, Instagram, Likedin, Ask, Tumblr.
Forum
Sono i fratelli maggiori dei social e dei gruppi di Facebook. Sono siti dove è possibile interagire in genere con utenti esperti di un determinato argomento, spesso molto tecnico: dal pc, ai telefonini, ricette e altro. Al contrario dei gruppi facebook, in cui le discussioni si perdono all’aumentare dei post, nei forum le discussioni sono catalogate ed indicizzate per un facile reperimento anche nel tempo, per non disperdere le discussioni. Spesso sottovalutati, possono invece contenere informazioni preziose.
Chat
Le conosciamo tutti, sono l’evoluzione naturale della posta elettronica. Sono sistemi di comunicazione sincrona tra due o più individui, ovvero tutti connessi nello stesso momento. I primi esempi, ormai in disuso, erano IRC e MSN, oggi sostituiti da chat molto più complesse e a metà stada con la posta elettronica, come Messenger e WhatsApp
NewsGroup/MailGroup
FTP
Wiki
E-Commerce
Cloud
E’ un servizio molto gettonato in questi ultimi anni. Per molto tempo siamo stati abituati alla dinamica client/server in cui ogni elemento potesse avere una propria capacità computazionale e di memorizzazione. Il problema è che nei nostri giorni si sono diffusi enormemente dispositivi portatili come smartphone e tablet, le cui capacità di memoria e la trasportabilità hanno imposto un nuovo modello di salvataggio e condivisione delle proprie informazioni e file. In soldoni, esistono enormi hard disk (meglio batterie di dischi) condivisi online e raggiungibili sottoscrivendo contratti gratuiti con limiti o a pagamento per salvare quindi in remoto le proprie cose e riaccedervi successivamente in base alla necessita da qualsiasi luogo mi trovi a patto di avere una connessione internet. Questo prende il nome di Cloud Storage, ed è in effetti molto comodo ad esempio per condividere la nostra musica o file che vogliamo consultare in ufficio, a casa o il nostro cellulare senza dover fare una copia su ogni dispositivo o trasportare con noi pennette usb che sappiamo benissimo essere facili da perdere o danneggiare! Per di più qualsiasi aggiornamento facciamo sul nostro cloud, questi vengono ovviamente propagati e resi visibili su tutti i nostri dispositivi. Di servizi cloud storage ne esistono molti e partano in molti con uno spazio grandicello per aumentare la capienza poi a pagamento o con offerte “invita un amico”. I più utilizzati, secondo statistiche, sono DropBox(se vi iscrivete attraverso il link mi regalate 500mb in più) e Google Drive. Esiste un’altra versione di cloud detta cloud computing destinata perlopiù a scopi professionali. Molte aziende che magari vogliono risparmiare sull’acquisto di costosi server e personale per gestirli, si affidano alla potenza di calcolo di web farm remote su cui istallano il proprio software oltre che informazioni con opportuni contratti di performance e riservatezza. Forme di cloud computing esistono da tempo come i servizi di web hosting su cui appoggiare e pubblicare i siti web che realizziamo, ma ultimamente hanno assunto connotati e prestazioni nettamente superiori. Presto molti software o app saranno utilizzabili, secondo analisti informatici, solo in remoto attraverso cloud computing.
Ricerche in internet: motori di ricerca
Spesso internet viene confuso o assimilato con i motori di ricerca come Google. Facciamo un po’ di chiarezza. Un motore di ricerca è un servizio web, quindi è una sorta di software intangibile. Viene fornito da alcune compagnie in genere gratuitamente al grande pubblico mentre queste ricavano dalle pubblicità e servizi accessori per i professionisti.
VOIP
Si è già parlato delle chat e della messaggistica istantanea, ma esiste un servizio che si sta diffondendo molto soprattutto nei paesi già cablati con la banda larga a fibra ottica, ovvero la telefonia voce su IP, abbreviato VOIP. Da sempre conosciamo il telefono di casa per parlare in tempo reale con una persona a distanza da noi. Questo sistema prevede la prenotazione fisica di porzioni di rete telefonica, ovvero di fili, per collegare due apparecchi. La qualità e reattività della connessione è sorprendente, ma ha un costo molto alto in termini di risorse fisiche. Con la telefonia VOIP, le telefonate voce e per di più video chiamate viaggiano sotto forma di connessione internet, come se stessi in pratica scaricando musica o visitando siti web, ma in realtà invio e ricevo frammenti di voce e video! Questo implica costi pressoché nulli di infrastruttura internet già esistente ed usabile per svariati servizi non solo dedicati alla voce, ma il costo è una qualità audio e video non proprio ottima e una possibile latenza nei tempi di risposta. Esistono svariati software che consentono la VOIP, il più famoso per anzianità è Skype, a cui si sono aggiunti, WhatsApp, Messenger ed altri. Esistono telefoni con cornetta classica che all’interno hanno uno speciale software proprio per collegarsi al modem di casa e chiamare VOIP altri terminali analoghi. Sono discretamente costosi, spesso diffusi in ambiti aziendali per abbattere costi telefonici, prodotti ad esempio dalla CISCO.
Ultima modifica 25 Febbraio 2022